martedì 25 giugno 2019

Bici in senso opposto con o senza pista ciclabile

Permettere alle bici di circolare contromano in strade a senso unico, viene presentata come una soluzione vantaggiosa per la sicurezza dei ciclisti.
In questa circostanza intendo essere non solo polemico, ma anche deliberatamente sarcastico.
Ma chi ha fatto questa proposta, conosce le norme che regolano la circolazione su strada a senso unico?
La proposta prevede che le bici possano procedere in senso opposto a quello di marcia consentito, con o senza pista ciclabile. Vediamo quali possono essere i rischi.

Rischi in funzione del comportamento dei veicoli diversi dalle biciclette:
  • un veicolo che percorre una strada a senso unico, se intende svoltare a sinistra deve "...tenersi il più possibile vicino al margine sinistro della carreggiata". Se invece il veicolo intende svoltare a destra, deve "...tenersi il più vicino possibile al margine destro della carreggiata". (art.154 c. 3). Quindi, da dove si dovrebbe inserire il ciclista???
  • Un veicolo, svoltando a sinistra in una strada a senso unico con almeno due corsie, deve impegnare la corsia di sinistra per poi, indicandolo e dando le opportune precedenze, spostarsi sulla corsia di destra. 

La proposta di legge prevede che il segnale di Senso Vietato sia integrato con il pannello integrativo "Eccetto Biciclette". Questo però permette ai soli ciclisti di sapere che quella strada può essere percorsa in senso opposto.
E gli automobilisti chi li avvisa? Una cosa intelligente sarebbe integrare, col "eccetto biciclette" anche il segnale di senso unico laterale o frontale. In alternativa anche una segnaletica di questo tipo non sarebbe sbagliata 
Quest'ultima segnaletica si trova in zona Verona e rappresenta il modo più sicuro per avvisare gli automobilisti della possibile presenza di ciclisti che marciano nel senso contrario. Da notare la presenza della pista ciclabile che, non essendo parte della carreggiata, limita fortemente il pericolo di scontri frontali tra ciclisti e altri veicoli.

In conclusione, auspico che la proposta venga modificata inserendo l'obbligo della presenza della pista ciclabile e della segnaletica, per entrambi i sensi di marcia, in modo da segnalare a tutti gli utenti la possibilità di incontrare ciclisti nel senso opposto

mercoledì 12 giugno 2019

Servono davvero nuove regole per la circolazione delle bici?

Mi rendo conto di essere contro corrente, ma io tutta questa esigenza di aumentare le norme della circolazione per la tutela dei ciclisti, proprio non la sento.
Credo invece, e ne sono molto convinto, che prima di inserire nuove filosofie di civile convivenza sulle strade, sarebbe opportuno impegnarsi profondamente perché tutti vengano a conoscenza delle normative che già regolano la circolazione degli utenti deboli e degli altri utenti della strada.
Dibattiti più o meno accesi, con blogger a favore dell'estinzione dei veicoli a motore per favorire una circolazione più sicura e meno inquinante, con automobilisti "supereroi" convinti che il ciclista abbia sempre torto...tutto molto bello, ma inutile. Qui si devono salvare vite umane.

E allora si parte con una serie di post e video per parlare un po' di sicurezza stradale e ripassare qualche regola del codice.

Ci si sente presto

martedì 16 aprile 2019

Progetto "Adotta una Scuola"

Partendo da un'idea del Segretario Nazionale Autoscuole Unasca Emilio Patella, ho creato e realizzato un progetto di Educazione alla Sicurezza Stradale per gli studenti delle scuole medie del Comune di Mira (VE). Interpellando il Comune nella persona dell'Assessora alle Politiche Giovanili, Educative e delle Famiglie, Tessari Elena, che si è dimostrata sin da subito particolarmente interessata, sono riuscito a divulgare la mia proposta a tutte le scuole del Comune, ricevendo l'adesione da parte di tre istituti.
Il progetto, come detto, si sviluppa in tre anni scolastici, con almeno due incontri della durata di due ore per ciascun anno, affrontando tematiche mirate e sempre differenti. Credo, ma potrei essere smentito, che si tratti del primo progetto della durata di tre anni che mira a sviluppare, in modo progressivo, una consapevolezza del ruolo di utente (con tutti i doveri che ne conseguono) nei ragazzi.
Un'altra caratteristica del progetto di cui vado particolarmente fiero è la gratuità con cui lo realizzo; Non un solo euro è stato chiesto ne alle scuole ne al Comune e non ci sono sponsor che mi sostengano. Il mio unico sponsor è la passione.
Nei primi otto incontri ho lavorato con circa 250 ragazzi di prima media. I risultati hanno superato le aspettative.

Se da un lato questo progetto ha risposto ad una reale necessità di consentire ai nostri giovani utenti della strada di ricevere una corretta, esaudiente e continuativa educazione alla sicurezza stradale, così da potersi muovere nell’ambiente strada con maggiore sicurezza, dall’altro ha dimostrato che una società progredita come la nostra, non si può permettere di attendere che l’educazione stradale venga impartita solamente in età di patente.

Durante gli incontri i ragazzi hanno più volte sottolineato di muoversi, seppur per brevi spostamenti, in totale autonomia e hanno altresì confermato di non aver mai considerato i possibili pericoli descritti durante i vari incontri. Si sono dimostrati stupiti davanti alle più semplici e basilari norme che regolano la circolazione di pedoni e ciclisti, raccontandomi i loro errori e quelli dei propri genitori e conoscenti. La partecipazione si è dimostrata molto attiva così come l’interesse per i temi trattati e la curiosità. Mi sono state poste numerose domande e moltissimi sono stati i casi di pericolo descritti direttamente dai ragazzi, soprattutto durante il secondo incontro (segno di una effettiva riflessione su quanto visto nel corso del primo appuntamento).

E adesso avanti con le attività del prossimo anno scolastico...