Partendo da un'idea del Segretario Nazionale Autoscuole Unasca Emilio Patella, ho creato e realizzato un progetto di Educazione alla Sicurezza Stradale per gli studenti delle scuole medie del Comune di Mira (VE). Interpellando il Comune nella persona dell'Assessora alle Politiche Giovanili, Educative e delle Famiglie, Tessari Elena, che si è dimostrata sin da subito particolarmente interessata, sono riuscito a divulgare la mia proposta a tutte le scuole del Comune, ricevendo l'adesione da parte di tre istituti.
Il progetto, come detto, si sviluppa in tre anni scolastici, con almeno due incontri della durata di due ore per ciascun anno, affrontando tematiche mirate e sempre differenti. Credo, ma potrei essere smentito, che si tratti del primo progetto della durata di tre anni che mira a sviluppare, in modo progressivo, una consapevolezza del ruolo di utente (con tutti i doveri che ne conseguono) nei ragazzi.
Un'altra caratteristica del progetto di cui vado particolarmente fiero è la gratuità con cui lo realizzo; Non un solo euro è stato chiesto ne alle scuole ne al Comune e non ci sono sponsor che mi sostengano. Il mio unico sponsor è la passione.
Nei primi otto incontri ho lavorato con circa 250 ragazzi di prima media. I risultati hanno superato le aspettative.
Se da un lato questo progetto ha risposto ad una reale
necessità di consentire ai nostri giovani utenti della strada di ricevere una
corretta, esaudiente e continuativa educazione alla sicurezza stradale, così da
potersi muovere nell’ambiente strada con maggiore sicurezza, dall’altro ha
dimostrato che una società progredita come la nostra, non si può permettere di
attendere che l’educazione stradale venga impartita solamente in età di
patente.
Durante gli incontri i ragazzi hanno più volte sottolineato
di muoversi, seppur per brevi spostamenti, in totale autonomia e hanno altresì
confermato di non aver mai considerato i possibili pericoli descritti durante i
vari incontri. Si sono dimostrati stupiti davanti alle più semplici e basilari
norme che regolano la circolazione di pedoni e ciclisti, raccontandomi i loro
errori e quelli dei propri genitori e conoscenti. La partecipazione si è
dimostrata molto attiva così come l’interesse per i temi trattati e la
curiosità. Mi sono state poste numerose domande e moltissimi sono stati i casi
di pericolo descritti direttamente dai ragazzi, soprattutto durante il secondo
incontro (segno di una effettiva riflessione su quanto visto nel corso del
primo appuntamento).
E adesso avanti con le attività del prossimo anno scolastico...
E adesso avanti con le attività del prossimo anno scolastico...
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